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A primavera

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Guardi traboccare ovunque, smagliante
sui rami scuri, il rosa-viola degli alberi di Giuda

ed è come una celata consapevolezza
divenuta improvvisamente evidente.

 

 Laura Turra - 21/04/2018 05:58:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Nando, ti ringrazio ancora tantissimo. Un abbraccio

 Ferdinando Battaglia - 20/04/2018 22:42:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

Cara Laura, per mio difetto, non ho espresso con chiarezza il mio pensiero, che tu, magnanima e clemente, tieni in considerazione pur non meritandola: di una poeta che si ama ovvero si ama la sua poetica, i suoi versi, nulla può mai dispiacere, tantomeno possono dispiacermi questi tuoi versi, poiché, oltre ad essere comunque dei versi non sciatti, ancorché, a mio avviso, di tensione formale minore rispetto alla tua produzione (stra)ordinaria, ripropongono il cuore della tua poetica che ti fa tra le mie poetesse più amate; infatti, ritroviamo la Natura che diviene segno, la fede in un’ulteriorità di senso ovvero prefigurazione di un Altrove, il "vedere" la Luce nelle varie nostre oscurità (Giuda), la grandezza nelle piccole epifanie della Creazione (i fiori, i tuoi fiori, così amati), Teresina ci ricorda le pratoline... Ecco perché non devi dispiacerti, la mia, se mi concedi la libertà, è una dichiarazione d’amore alla tua Poesia, una dichiarazione d’amore ai tuoi versi, per i quali mai proverò un sentimento insufficiente di bellezza: ogni tua parola sempre mi è cara al cuore; però, ti apparisse riprovevole questo mio dire, tu cestinalo pure, non conta ciò che può dire un lettore, conta ciò che la Poesia porta con sé: una voce per il mondo e destinata a rimanere LER sempre.

Ti abbraccio forte

 Laura Turra - 20/04/2018 21:55:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Alberto, grazie che sempre mi leggi. Apprezzo molto la sottolineatura che hai voluto dare ai miei versi. Un carissimo saluto

 Laura Turra - 20/04/2018 21:50:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Carissimo Nando, grazie davvero per il tuo commento e per aver espresso il tuo punto di vista. È per me sempre un grande arricchimento.
Che posso dire in difesa di questi miei piccoli brevi versi? Che li amo allo stesso modo di poesie più riuscite e apprezzate, perché sono miei e dicono qualcosa che è accaduto a me. Come dici tu si scrive per un’urgenza interiore. Questo per me è assolutamente vero. Tengo molto al tuo giudizio, ma un po’ mi rattrista che non ti siano piaciuti.
Ti abbraccio forte, sempre caro amico

 Alberto Becca - 20/04/2018 21:21:00 [ leggi altri commenti di Alberto Becca » ]

Che sia o non sia una poesia, o una riflessione, un’ idea, una impressione o una intuizione è assai poco importante; ben piu’ rilevante mi pare il significato che si cela globalmente all’ interno del testo e che traspare, velato, trasuda da ogni parola, esce impetuoso da ogni lettera.. Ciò che si evince è la forza, la grandezza, la potenza (anzi: la onnipotenza..!!!) della natura (la Primavera) che, se la si considera nella sua chiara evidenza, immediatamente contrasta con la piccolezza dell’ essere umano, "ospite" spesso infelice e smarrito in questa meraviglia, la quale ciclicamente rifiorisce, non ostante i tradimenti (di Giuda è piena la storia, la terra, la scrittura, la nostra realtà)

 Ferdinando Battaglia - 20/04/2018 18:45:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

No, Lauta, non è una poesia e non perché manchino le rime; e nulla c’entra l’umiltà della domanda, il poeta in quanto poeta mai sarà umile, egli scrive, se davvero è un poeta, ancorché chi può definire che cosa, per un’urgenza interiore, come la partoriente alle doglie non s’interroga ancora sul nascituro, ma "semplicemente" partorisce. E se anche volessimo annoverarla tra le tue poesie, certamente non è la migliore, poiché tu, ormai giunta a maturità poetica, come giustamente ha rilevato Far, riconosciuta compiuta e grande, Ferdinando docet, non hai bisogno, ma so per certo che mai li hai cercati e, quando invece tu li avessi cercati, comunque non per vanagloria ma qui davvero per umiltà. Allora il poeta mai sarà umile, semmai lo diverrà da lettore di se stesso, se ne avrà la virtù. Tornando ora al tema che lo stimato Antonio avverte di particolare importanza, io non credo che la poesia sia solo quella in rima o in metrica canonica, poiché se così fosse dovremmo disconoscere molta poesia del Novecento (e parlo da ignorante, ma credo che anche prima vi fossero stati tentativi di "liberazione); certamente anch’io somo convinto chenla forma chiusa esalti la Poesia, non tanto il poeta come fosse un giocoliere da circo, inoltre condivido il tuo pensiero: scrivere una bella poesia in rima e rispettando la metrica davvero ci vuole sapienza di mestiere e talento, però ciò non significa che al di fuori di tali categorie (arbitrariamente)/paradigmatiche vi sia solo una " prosa verticale", ci sono poesie, ad esempio i tuoi versi, che lo sono nella loro essenza sia ispirativa sia nella scrittura. Per concludere, perdonami se ho utilizzato questo tuo spazio per esprimere la mia mera opinione d’ignorante su di un tema spesso ricorrente e dibattuto in alcuni commenti, quando penso alla rima, quando è "vera" è "invisibile" o quasi, penso, da ignorante sempre, a Francesco Guccini, lui non si ritiene un poeta, per me non solo il preferito, ma un grande maestro di scrittura e di rima: quando ascolti o leggi le sue canzoni, la rima non la "vedi", ma c’è, perfettamente riuscita.

 Laura Turra - 20/04/2018 14:38:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Antonio, certo che gradisco il tuo parere, anzi mi fa molto piacere leggere questo tuo commento. Sai, quando ho iniziato a scrivere poesie, ne ho scritte alcune anche in rima, ma credo (e ovviamente è solo un mio parere da ignorante) che se non si è più che bravi, alla fine risultino più delle filastrocche che altro. Per di più non sono mai stata brava con la metrica. Forse un giorno ne propongo qui una e ti chiederò giudizio e un aiuto. Intanto, grazie di cuore.

 Antonio Terracciano - 20/04/2018 14:28:00 [ leggi altri commenti di Antonio Terracciano » ]

E’ una poesia breve, che evidenzia l’esplosione della primavera nel nostro animo, attraverso un solo, ma chiaro, segnale della natura. Mi è piaciuta molto, inoltre, l’umiltà della poetessa, espressa dalla domanda che essa si pone nel suo commento (e che mi ricorda la stessa domanda che il giovane Astor Piazzolla, autore dei suoi primi tanghi alternativi, pose all’anziano maestro Osvaldo Pugliese: "Sono tanghi, questi? " ; il maestro, dopo averci pensato un po’, rispose: "Sì! " ) .
Una volta era facile giudicare: bastava un semplice errore metrico per giungere alla conclusione che una data composizione non fosse una poesia. Ora si corre il rischio opposto: si fa passare troppo spesso tutto per poesia. Se Laura Turra, comunque, gradisce (anche) il mio parere (ben poco professionale) , pure io rispondo "sì" , perché trovo questo breve componimento senz’altro all’altezza, ad esempio, della sintesi illuminante di cui fu maestro, con pochi altri, Giuseppe Ungaretti.

 Laura Turra - 20/04/2018 13:13:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Non so se sia poesia... forse è solo un fuggevole pensiero.

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